Ieri, 22 luglio, nell’anno di grazia 2013 (duemilatredici!) la commoner Kate Middleton, cioé una specie di Cenerentola arricchita prima di incontrare quel semolone di William, ha partorito un altro da inserire nella lista d’attesa al trono di Elisabetta II.
E se Liz decide di campare come sua madre, oltre i 100, il principino farà in tempo a fare il militare per vedere nonno Carlo o papino essere incoronati re.
Qualche giorno prima, il re del Belgio (il cui unico merito riconosciuto è di aver sposato la bellissima Paola Ruffo di Calabria) abdica, lasciando il posto al figlio, che pure lui, oltre ad avere una moglie bambola, non pare abbia altri meriti, in un paese come il Belgio dove valloni e fiamminghi non si separano non certo perché c’è un re che unisce la nazione, ma solo perché non sanno come spartirsi Bruxelles e i denari che la città introita quale sede della Comunità Europea.
E tutto questo sotto gli occhi di migliaia di teleobiettivi che portano queste notizie da favola di Perrault al mondo, che pare ben contento di tracannarle, assetato com’è di storie di principi e teste coronate, ma anche quelle un po’ più grossier di corna e cornuti VIP di cui sono piene le riviste esibite in spiaggia da signore attempate con carni cadenti e debordanti.
Pure il variegato scenario del digitale era ieri invaso da commenti a tutto spiano sul Royal Baby (un po’ meno sull’abdicazione belga), ma si sà, la monarchia inglese ha un certo fascino che le deriva dal fatto che la loro Storia è sopratutto storia di corna e di cornuti, di figli illegittimi e di concubine, tant’è vero che lo Scisma Anglicano fu voluto da Enrico VIII in fregola per Anna Bolena, concubina anche lei, poi decollata pare per corna messe al suo augusto consorte.
Ora, perché tutto questo Royal Casino affascina il volgo è presto detto.
Da un lato c’è il meccanismo di identificazione, che i pubblicitari ben conoscono, quello per cui, facendo vedere una modella di 36 anni (quindi vecchia per il sistema, ma ancora più che guardabile) che si passa sulla coscia da dea pagana un po’ di lanolina e qualche altra sostanza innocua presa da un vasetto di design, la signora di mezza età, ormai con palpebra cascante e pancia a plissé, si fa fessa da sola, e si convince che quei 50 euro di sostanze inerti possano spostare l’occhio del marito dalle carni sode della sciampiasta in caccia a quelle sue, ormai inappetibili, come una mortadella rancida.
E perció, nel vedere che anche i principi e i reali sgravano figli e invecchiano, ogni morto di fame si sente come loro, ruba un po’ del loro splendore di vita e spera, magari in un’altra vita, o con una botta di sedere al superenalotto, di lasciare per sempre le corse dietro agli autobus e la puzza di ascelle non lavate, per immergersi, ad ora comoda, in vasche profumate dove scende pure un regal consorte invece di quel trippone del marito che durante l’estate porta la canotta nera arrotolata sopra una panza da parto trigemellare.
E ovviamente tutto questo funziona perché genitori (sostanzialmente schiavi a vita di capetti la cui unica lettura è la mitica Gazzetta dello Sport), continuano a raccontare alle figlie le storie di Cenerentola e di come per tutti c’è da sperare in un domani da favola.
Appunto.