Fine del telemarketing!

In Gran Bretagna è in vendita TrueCall un dispositivo che s’inserisce sulla linea telefonica, riconosce il numero che chiama e impedisce ai call center (ed altri scocciatori) di chiamarvi mentre state mangiando o, peggio, magari quando sieti immersi nella vasca da bagno e senza un cordless a portata di mano.
Quello dell’operatore di call center è un altro lavoro che sparisce.
Bisognerà che il marketing s’inventi qualcosa di nuovo!

Meglio cambiare! No?

A un evento organizzato dal ClubTI di Milano c’è stata una presentazione sulla SOA di Massimo Pernigotti della società elettrica EDISON che, tra l’altro, ha buttato lì che, diventando clienti della sua azienda, si poteva risparmiare il 20% della bolletta elettrica con l’offerta EdisonCasa , un bell’esempio di quello che dovrebbe essere la politica commerciale di ogni azienda: tutti i suoi dipendenti sono coinvolti H24 nel marketing.

Il giorno dopo ho dato un occhio al sito ed ho poi telefonato al Numero Verde 800. 14.14.14 per essere guidato e consigliato e, con grande piacere, ho scoperto che: non dovevo dare nessuna disdetta al vecchio fornitore, che avrei risparmiato 200 euro l’anno e che l’adesione era di una tale semplicità che dopo qualche giorno ho fatto aderire anche mia figlia che ne risparmierà 80€ l’anno.

L’altra piacevole sorpresa è che tutte le carte che ho ricevuto erano un semplice cartoncino riepilogativo delle condizioni contrattuali, cioè non sono stato riempito di cartacce che affollano di norma i faldoni dove teniamo le carte di casa.

Se qualche politico attivissimo prendesse esempio, avremmo meno costi e sopratutto meno annunci roboanti da matamoros, tutte chiacchiere e distintivo, per dirla con Bob De Niro!

Panic Saving

I depositi bancari aumentano, a dimostrazione che la gente, in media, ha una capacità di reazione alle sventure tale da non farle fare troppe fesserie.
Disinvestire dai fondi, abbandonare la borsa, far ritornare in patria i denari portati all’estero, in cerca di protezione dal fisco o per maggiore sicurezza, sono oggi le uniche mosse da fare, considerato che non c’è più nessun investimento sicuro come la liquidità. Estrema e totale!

E credo che, dopo la bolla Internet, il post 9/11 e la crisi bancaria senza fine cui stiamo assitendo, è molto chiaro che non c’è più niente che valga qualcosa sui cui scommettere.

Investire in arte, sopratutto quella moderna, è pericolosissimo e quella antica è a rischio truffa.

Le case costano ancora tanto e, se si comprano per affittarle, c’è il rischio che non si trovi l’inquilino, e basta guardare i Fittasi e i Vendesi che ormai ornano un palazzo su due.

Le azioni delle aziende dicono ancora bugie: le aziende non valgono più niente, salvo i loro brevetti, se li hanno, e i terreni dove sorgono gli stabilimenti, se sono edificabili, altrimenti le aziende di qualsiasi tipo valgono, come dovrebbe essere, per il dividendo che possono dare, ma questo dipende se i bilanci sono buoni e sopratutto se sono veritieri.

Le materie prime, anche il petrolio, sono funzione di chi acquista e, se scoppia una crisi, è chiaro che nessuno acquista o acquisterà di meno ed a prezzi più bassi.

L’unico investimento consigliabile è una bella Ruger a difesa dei propri cari e della propria casa.

Crisi: effetti collaterali involontari.

Per effetto della crisi finanziaria, che sta bruscamente piegando verso quella economica, il 45% degli americani ha ridotto il consumo di cibo per risparmiare denari; un incremento del 12% rispetto al 2007.

Avremo perciò meno coronarie schiantate dal cibo spazzatura e meno persone a rischio diabete, ma aumenterà la pubblicità di merendine e bibite gasate che si contenderanno gli slot TV con le case automobilistiche che pretenderebbero che ci compriamo, un anno sì ed uno no, un’auto da 30.000 euro, cioè il doppio dello stipendio di un impiegato.

Insomma, meno cibo spazzatura ma più TV spazzatura!

Punti di vista americani

Iconoculture.com riporta il caso di una loro redattrice che, andata in una banca italiana per fare un’operazione, ha dovuto attendere perchè l’impiegata le ha detto che faceva 10 minuti di pausa per andare a prendere un caffè al bar.

Il commento della redazione è stato che….no, non si sono incavolati, ma hanno apprezzato molto questo dedicarsi a se stessi della bancaria italica. Anzi, hanno commentato che sarebbe ora che gli americani prendessero esempio dagli italiani (e dagli europei in generale) e si prendessero un po’ di pausa, considerato che molti non si prendono nemmeno tutte le ferie.

Ovviamente è una questione di punti di vista.

Ma se avesse ragione e cominciassimo tutti quanti (cinesi e indiani compresi) a prendercela un po’ più comoda e smettere di correre come pazzi verso……..la morte?

Forse Brunetta si dispiacerà, ma lui vuole passare alla Storia.

Noi, che saremo dimenticati come i miliardi di umani prima di noi, sicuramente finiremo sotto tre palmi di terra dopo aver sprecato una vita e senza prenderci una pausa di 10 minuti al bar con un’amico/a, un caffè con le tre C e un cornetto pieno di nutella.