Panic Saving

I depositi bancari aumentano, a dimostrazione che la gente, in media, ha una capacità di reazione alle sventure tale da non farle fare troppe fesserie.
Disinvestire dai fondi, abbandonare la borsa, far ritornare in patria i denari portati all’estero, in cerca di protezione dal fisco o per maggiore sicurezza, sono oggi le uniche mosse da fare, considerato che non c’è più nessun investimento sicuro come la liquidità. Estrema e totale!

E credo che, dopo la bolla Internet, il post 9/11 e la crisi bancaria senza fine cui stiamo assitendo, è molto chiaro che non c’è più niente che valga qualcosa sui cui scommettere.

Investire in arte, sopratutto quella moderna, è pericolosissimo e quella antica è a rischio truffa.

Le case costano ancora tanto e, se si comprano per affittarle, c’è il rischio che non si trovi l’inquilino, e basta guardare i Fittasi e i Vendesi che ormai ornano un palazzo su due.

Le azioni delle aziende dicono ancora bugie: le aziende non valgono più niente, salvo i loro brevetti, se li hanno, e i terreni dove sorgono gli stabilimenti, se sono edificabili, altrimenti le aziende di qualsiasi tipo valgono, come dovrebbe essere, per il dividendo che possono dare, ma questo dipende se i bilanci sono buoni e sopratutto se sono veritieri.

Le materie prime, anche il petrolio, sono funzione di chi acquista e, se scoppia una crisi, è chiaro che nessuno acquista o acquisterà di meno ed a prezzi più bassi.

L’unico investimento consigliabile è una bella Ruger a difesa dei propri cari e della propria casa.

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