Qualche giorno fa Draghi aveva messo le mani avanti facendoci sapere quello di cui tutti si erano accorti: le banche centrali non sono in grado di “capire” le economie diventate troppo complicate. Ciò nonostante la FED e la BCE intervengono a testa di cane ed i disastri dell’aumento indiscriminato dei tassi le vediamo nelle nostre tasche sempre più al verde.
Mese: novembre 2007
Volo cieco
Sul Corriere del 23 novembre il buon Draghi si è lasciato sfuggire una interessante perla:
Il fattore umano
Tutti gli scenari ci dicono che quello dell’energia, a meno di qualche coniglio estratto dal cappello di un qualche genio, è un problema senza soluzione.
Qualsiasi risorsa energetica è destinata ad esaurirsi, è troppo costosa da gestire o è impraticabile come lo è la folle idea che carburante derivato da prodotti agricoli, sufficiente per le attuali e future esigenze, possa essere prodotto su questo pianeta. Infatti, fatti quattro conti della serva, si è visto che ci servirebbe un altro pianeta Terra da mettere a cultura per produrre bioetanolo o biodiesel.
Quello che è strano in questi discorsi, ed anche in quelli che riguardano l’inquinamento, è che nessuno parla mai della causa scatenante la penuria di energia, il rarefarsi delle materie prime e dell’effetto serra.
Nessuno che dica una verità incontrovertibile: il pianeta Terra è sovrappopolato e ne occorrebbe già un altro mezzo in più per dar da vivere agli umani che lo abitano oggi.
Anzi, invece di convincere gli abitanti del sud del mondo a non affollare il nord del pianeta, già troppo sovraffollato, si fa a gara a chi intruppa ancora più gente in Europa dove i posti a sedere sono già esauriti da un pezzo, così come sono terminati gli strapuntini ed i posti in piedi.
Ma nessuno se ne vuole accorgere: chi vende case vuole altri abitanti, chi mette su supermercati vuole altri clienti, chi produce case e prodotti per i supermercati vuole altra gente che costruisca case e che raccolga pomodori e fragole da vendere nei supermercati.
Finchè, un bel giorno, qualcuno, schiacciando l’interruttore, si accorgerà che la luce non arriva più.
Singapore sotto dittatura e Italia democratica
Come ci ricorda il buon Beppe Severgnini sul Corrierone del 15, a Singapore (ahime! sotto un durissima dittatura) c’è tantissimo ordine, e qualcuno penserà: pure troppo, è una vergogna.
Ma da noi, anche solo l’uno percento dell’ordine di Singapore ci andrebbe di lusso, rispetto allo sfascio totale che parte dalla testa (e che fete sempre di più di giorno in giorno) e arriva fino all’ultimo degl italiani che ci sguazza benissimo in questa abominio che è l’Italia del 2007
2007! Avete capito bene! Non 1859, ai tempi di quel retrogrado del Papa Re, di quel sanguinario di Radeztsky e di quei fetentoni dei Borboni.
L’amara constatazione è, nella improbabilisssima ipotesi che anche da noi ci fosse un qualcuno/a con gli attributi per dare al paesone chiamato Italia una bella regolata, che dopo qualche mese di dovuta faccia feroce si ridurrebbe comunque ad una dittatura molto all’acqua di rose, o meglio, alla sciacquatura bisunta di piatti e tazze.
D’altra parte siamo il paese che ha inventato: l’opera dei pupi, l’opera buffa e le arlecchinate che oggi, dalle tavole della Scala, del San Carlo e della Fenice, si sono trasferite nei salotti TV.
Severgnini, invece di farci sognare di avere una infima percentuale dell’ordine che regna sovrano a Singapore farebbe bene a fare il suo dovere civico di intellettuale giramondo avvisando chi può di lasciare la nave Italia ASAP perchè il disastro combinato dagli argentini sarà niente di fronte alla durisima nasata che stiamo per prendere.
l’Italia del Panopticon fiscale
Una delle follie illuministiche è il Panopticon, un tipo di costruzione carceraria che permette, da un solo punto centrale, di controllare una grande serie di celle, senza che i carcerati si possano rendere conto di essere controllati e che, perciò, si dovrebbero autodisciplinare in quanto non sanno mai quando l’occhio che tutto vede si poserà su di loro.
Questo principio fisico è derivato da quello filosofico di uno stato totalizzante che obbliga tutti i suoi cittadini a comportamenti virtuosi creando strutture di sorveglianza globale che, proprio perchè ritenute efficaci contro i comportamenti devianti, sono invocate e messe in atto dagli stessi cittadini.
La follia di questa richiesta è massima anche in materia fiscale quando i cittadini italiani chiedono che siano messi in piedi sistemi di conflitto di interesse (che non esistono in nessun paese del mondo) che dovrebbero magicamente costringere il medico o l’idraulico, che non emette la fattura, ad essere costretto a fare il suo dovere perchè lo stato mette in piedi un sistema elettronico di sorveglianza globale che vede ogni transazione economica e quindi ogni reddito, con lo scopo nobile di far pagare tutti e quello più meschino di evitare di pagare le proprie tasse, o pagarne di meno.
Insomma il panopticon fiscale si invoca nell’illusione tipica italiana che siano sempre altri che debbano pagare e che l’essere costretti a pagare è una specie di ingiustizia.