Scusate se uso i vecchi termini, ma sono stufo di questa casta di mariuoli, sessuonomi e cocainomani (di ogni colore politico) che ci prende per i fondelli cambiando solo il nome alle cose in modo che tutto cambi e tutto sia molto peggio di prima, per noi, ovviamente.
In una terza liceo, su 20 ragazzi, solo 5 promossi (25%), 5 bocciati (25%) e 10 rimandati (50%); uno addirittura in tutte le materie con corsi di recupero obbligatori e, infatti, il soggetto era molto spaventato dal dover studiare in due mesi tutte le materie.
Insomma, in qualche modo, un’altra a riforma rabberciata è stata applicata acriticamente, ma ci dovremmo interrogare su queste percentuali che, se fossero il risultato di una qualsiasi forma di produzione, sarebbero segni inequivocabili di dover chiudere quell’opificio fallimentare.
Restando alla brutalità dei dati di questa terza classe, essi dicono che:
1) il 25% dei pezzi sono scarti di lavorazione;
2) solo un 25% è defect-free;
3) il 50% va riportato in fabbrica per correggere i difetti.
In definitiva la fabbrica ha sfornato solo un quarto di prodotti buoni, il che mi sembra anche peggio di quello che faceva FIAT prima della cura Marchionne.
Ovviamente la fabbrica dirà che il problema era la materia prima che non era adatta!