C’era una volta il tramviere

Ne mancano migliaia, in Italia ed in Europa

A Milano mancano 300 tramvieri. Ma non è la sola.

Mestiere pagato una miseria,che non vuole fare più nessuno. E in Italia, ne mancano 10mila

Stanno cercando di reclutare stranieri, ma la lingua è un problema: come fai a litigare in swahili con il teppista locale, o con il manager che ostacola il mezzo in doppia fila mentre va a scommettere, per non parlare della sciura in SUVvone che deve accompagnare I figli in classe?

I sindacati nazionali hanno chiesto un aumento del 18% (perché non 20?), ma le aziende tranviarie piangono miseria,anche se il 60% dei costi glieli paga lo Stato, facendo debiti con la pala.

Tragicomico scenario di un paese che vive al di sopra delle proprie possibilità

Effimereide 1

Dell’inutile sbattersi di miliardi di umani

C’è una parte dell’umanità, conscia che deve morire, e che – perciò – cerca disperatamente di lasciare una traccia di se, nel bene e/o nel male.

C’è chi inventa, chi compone, chi fa ricerca, chi s’esibisce, chi cerca la gloria nello sport e in azioni estreme, oppure ammazzando un qualsiasi “nemico”, anche inventato, pur di finire sui libri di storia come padre della (sua) patria e assassino di gente di cui non sapeva niente prima di sventrarla.

E poi c’è tutto il resto dell’umanità, che cerca di nascondere la propria morte – sempre in agguato – immergendosi in un tran-tran di cose in gran parte inutili.

Cose costruite dalla narrazione, fatta da profeti (sempre falsi) e da narratori (del primo tipo) che per la loro gloria inventano storie di amori, passioni, gesta iconiche che finiscono per intrappolare gli umani del secondo tipo in una vita che non produce niente di notevole.

Niente che meriterebbe di essere ricordato, sempre ammesso che poi, nei prossimi milleni qualcuno si ricordi della provincialotta esibizionista, che sfila – scosciata fino alle creste iliache – su di un effimero red carpet, dove, alla fine, c’è sempre l’oblio e la morte.

Digital Apocalypse S1E1

Perchè accadono cose come quelle del 2024/07/19 nel 2024!


Come ho detto altre volte, confermato dal disastro di ieri 19/7/24, il mondo si avvia verso un’apocalisse digitale.

Perché? Perchè nessuno rispetta più le regole. E i politici (nel mondo) sono troppo ignoranti e/o corrotti per farle rispettare.

Quali regole? Regole tecniche, regole di buon senso e regole legali.

Cominciamo da quelle legali: ieri, a causa di un fatto provocato da esseri umani, dipendenti di una o più aziende, diverse altre aziende ed organizzazioni, nonchè singoli individui, hanno subito dei danni da quell’errore umano.

E, cosa strana, nessuno ha ancora adito i tribunali, sia per il risarcimento danni diretti, sia per danni indiretti, ma tutti sicuramente causati dal personale di una o più aziende.

Danni per miliardi, in qualsiasi valuta.

Ma anche se nessuno farà causa, comunque le autorità pubbliche dovrebbero aprire dei procedimenti per i danni arrecati direttamente ad enti pubblici (sono state bloccate intere amministrazioni nonchè ospedali).

Ma dovrebbero aprire procedimenti per i danni inferti ai risparmiatori, perché sia le aziende che sono coinvolte nell’aver causato il problema, ma anche molte aziende che hanno subito i danni sono aziende quotate in borsa, e quindi con il loro procurare errori o subirli, hanno creato danni a risparmiatori.

Ma hanno anche dimostrato che è pericoloso investire su queste aziende, che la prossima volta, potrebbero anche stare ferme per giorni o mesi, con tutti i problemi di fatturato e di risarcimenti da pagare a stakeholders inferociti.

Perché le aziende hanno sbagliato, e quindi sono passibili di essere portate in tribunale?

Perchè non hanno rispettato le regole tecniche “co-di-fi-ca-te”.

Ora, come nei migliori gialli, facciamo un passo indietro, al 1914, quando gli europei, mai stanchi di scannarsi per la religione, fetenti pezzi di terra e pure per narrazioni, decidono di scannarsi di nuovo.

Ma siccome era già allora un continente in decadenza, gli europei non sono neppure capaci di scannarsi, e quindi gli inglesi chiedono aiuto ai cugini americani, che al principio mandano soprattutto materiali.

E nasce un problema: alcune cose che gli americani spediscono non sono compatibili con gli strument inglesi. Cioè accade quello che succede a tutti voi quando andate in un altro paese: prese diverse, ed anche tensione diversa.

Quindi servono degli standard: così la chiave inglese potrà avvitare il bullone americano.

Nel 1926, nasce la ISO, che crea le regole di standardizzazione, per tutti i settori, e non vi sorprenderà, esiste una norma ISO anche per la sicurezza dei sistemi informativi.

Il manuale costa 129 franchi svizzeri, e la regola per avere la certificazione di sicurezza, ed altre certificazioni, è che qualcuno si legga il manuale (Read The Fucked Manual, come di diceva una volta sui gruppi a chi faceva domande oziose), e poi lo applichi pedissequamente.

Una cosa che sicuramente non hanno fatto né chi ha procurato il problema né le aziende né le organizzazioni che lo hanno subito.

E chi non lo ha fatto, andrebbe cacciato a calci nel sedere.

Accadrà? No! Perchè anche il settore delle risorse umane è un letamaio, altrimenti le aziende non assumerebbero gente che non fa la prima cosa che deve fare: RTFM.