Le Grandi Potenze nel Contesto di un Moderno Medioevo

Geografia, Storia e Antropologia delle Grandi Aree Mondiali

Introduzione

Il mondo contemporaneo è caratterizzato da dinamiche geopolitiche complesse e spesso fraintese. Le analisi superficiali rischiano di appiattire la realtà, trascurando il ruolo fondamentale di tre discipline: la geografia, la storia e l’antropologia, che mutualmente sono cause e concause, sempre fra di loro interconnese, anche se spesso neglette, anche dagli stessi popoli che le subiscono.

Gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, l’Europa, il mondo islamico e l’India rappresentano casi emblematici di come fattori geografici, eredità storiche e specificità culturali plasmino le loro politiche e strategie. Cui si aggiungono aree come LATAM e Africa che pare non abbiano ancora un ruolo, se non come zone di contado globale da cui non riescono ad uscire.

La struttura attuale del mondo, dopo la Seconda Guerra Mondiale, si è plasmata sulla missione della Russia – allora URSS – che perseguiva la diffusione del socialismo propedeutico al comunismo globale.

Nel mondo in cui sembrava che non ci potessero essere più pericoli globali, come era stato l’Asse Italia-Germania-Giappone, e non avendo l’Europa né l a forza militare né lo spirito per altre guerre, è nato un altro Signore che faceva il mestiere delle armi, gli USA, come “protettore” del borgo, cioè di quel mondo che definiamo “occidentale”.

Il resto della nazioni si è scelto un ruolo ausiliario: borghese, cioè produttore di beni, anche per il signore armato (Europa e Pacifico), o è rimasto contado globale (Africa, Asia e Latam)

Quindi una configurazione socio-economica di tipo medioevale: il castello con gli armati, intorno al catsello, il borgo ed il contado, dove il castello fungeva da difesa contro le scorrerie di barbari o di altri signori armati.

Questo schema vedeva due grandi signori armati: gli USA, con i suoi stati borghesi europei e del Pacifico, e la Russia, con i paesi del patto di Varsavia più la Cina, la Corea del Nord, e alcuni stati dell’Indocina. Un’assetto che si è slabbrato con l’indipendenza da Mosca di Cina e Indocina, e si è dissolto con la caduta del Muro, che è stata una implosione all’interno del castello russo.

Qual è oggi la situazione? E perchè bisogna comprenderla? Perché il rischio di una catastrofe globale, cioè l’uso di armi nucleari e biologiche è molto vicino a diventare realtà.

Stati Uniti: Un Signore Armato in Crisi d’Identità

Gli USA sono un gigante economico e militare, ma dietro la facciata di potenza, si cela una crisi profonda. La geografia offre risorse e protezione naturale, ma l’impossibilità di essere autarchici, il debito pubblico elevato e il complesso militare-industriale rappresentano minacce interne. Storicamente trascinati nel ruolo di “poliziotto del mondo”, oggi gli Stati Uniti lottano per rimettere “il loro dentifricio nel tubetto”, cercando un equilibrio tra isolamento e scelta di ruolo.

Russia: Da Signore Armato al Contado Globale

La Russia, con la sua vastità geografica e le risorse naturali, ha sempre avuto ambizioni da impero. Tuttavia, dalla fine dell’URSS è passata da “signore armato” a “contado globale”, esportando principalmente materie prime. Questa transizione ha generato frustrazione e disperazione, spingendo Mosca verso il revanscismo e la minaccia nucleare. La storia imperiale e sovietica influenza ancora oggi una cultura politica basata sul potere verticale e sull’idea della grande Russia. La guerra in Ucraina è sia il sintomo di una fase espansionistica imperialista, ma anche un voler impedire ad uno dei suoi vassalli di diventare un borghese europeo, perché sarebbe una doppia onta fra cui il vedere lo sviluppo di un’altra Polonia di successo.

Cina: il Borghese costetto a Diventare Signore Armato

La Cina ha saputo trasformarsi da contado del mondo a borghese rispettato, grazie alla crescita economica e all’industrializzazione. Tuttavia, il rallentamento economico, la crisi demografica e le tensioni internazionali (es. Taiwan) stanno mettendo alla prova il modello cinese. La geografia favorisce l’autosufficienza, ma la storia (dall’umiliazione coloniale al Partito Comunista) e l’antropologia (una società disciplinata e resiliente) sono leve fondamentali della strategia di Pechino.

 L’Europa: Il Borghese che Rifiuta le Armi

L’Europa è un’anomalia: una potenza economica che evita di diventare un “signore armato”. La geografia frammentata, la storia di guerre distruttive e la cultura del pacifismo (soprattutto in Germania) portano l’UE a cercare soluzioni diplomatiche piuttosto che militari. Tuttavia, la crisi energetica e la dipendenza dagli USA per la sicurezza mostrano le vulnerabilità di un continente che, nonostante il benessere, fatica a trovare un’identità strategica.

Il Mondo Islamico: Passato Splendore e Frammentazione Presente

Il mondo islamico è un caso di studio emblematico. La geografia lo colloca in aree ricche di risorse energetiche, ma spesso soggette a instabilità. La storia racconta di un’età dell’oro culturale e scientifica, seguita dal declino sotto il colonialismo europeo. Oggi, la nostalgia per il passato si traduce in una spaccatura tra modernizzazione (es. Emirati Arabi) e ritorno al tradizionalismo (es. ISIS). L’antropologia rivela società con strutture tribali o autoritarie, che faticano a trovare modelli di governance stabili.

India: il Massimo con il Possibile

L’India è forse l’esempio più pragmatico tra le grandi potenze. La geografia offre risorse diversificate e un enorme mercato interno. La storia di dominazione coloniale ha lasciato un’eredità amministrativa e linguistica utile. Culturalmente, l’India è un mosaico, ma la democrazia (pur imperfetta) e il pragmatismo economico hanno permesso al paese di emergere come alternativa alla Cina nella manifattura globale. L’India non cerca di diventare un “signore armato”, ma un “borghese” rispettato e influente.

Le Aree di “Contado Globale”

  • America Latina (LATAM)
    • Risorse naturali, ma vulnerabilità economica e climatica.
    • Storia di colonialismo e instabilità.
    • Divisioni sociali e politiche, influenza esterna.
    • Area di estrema instabilità, e zona di competizione fra potenze mondiali.
  • Africa
    • Risorse enormi, ma vulnerabilità climatica e desertificazione.
    • Storia di colonialismo e conflitti.
    • Povertà, instabilità, competizione esterna.
    • Area di forte crescita demografica, e zona di forte interesse per le materie prime.

Conclusione

Le dinamiche geopolitiche mondiali non possono essere comprese senza tenere conto della geografia, della storia e dell’antropologia. Ogni potenza globale affronta sfide specifiche, spesso radicate nella propria identità culturale e nel proprio percorso storico.

Solo attraverso un’analisi multidisciplinare si possono evitare semplificazioni pericolose e comprendere davvero le motivazioni e le strategie degli attori internazionali. In un mondo sempre più interconnesso e instabile, questa comprensione potrebbe fare la differenza tra il mantenimento della pace e l’esplosione di nuovi conflitti che possono distruggere il pianeta.