Quali sono – in Italia – i biz che possono dare dei frutti? (ovviamente gestendo bene tutti gli aspetti del biz!)
Questo elenco dei settori migliori in Italia – oggi – per un piccolo/medio imprenditore o investitore, è bastato su:
– Bassa burocrazia o barriere superabili
– Domanda crescente o stabile
– Buoni margini (se gestiti con intelligenza)
– Possibilità di scalare o automatizzare
– Protezione dalla concorrenza massiva (Amazon, multinazionali, ecc.)
Ovviamente, prima di lanciarsi, occorre sempre fare un’analisi del territorio: demografia, redditi, infrastrutture.
1) Assistenza agli anziani (privata, domiciliare o tecnologica)
Perché funziona: invecchiamento della popolazione = boom assicurato.
Servizi: badanti referenziate, teleassistenza, gestione farmaci, trasporti sanitari.
Ottimo se digitalizzato o integrato con assicurazioni e welfare aziendale.
2) Psicologia, coaching, counseling, formazione personale
Domanda crescente, anche fuori dai grandi centri.
Cresce il bisogno di supporto psicologico, orientamento, crescita personale.
Anche online: videoconsulti, percorsi, app.
3) Servizi per animali (cura, salute, benessere)
Veterinaria, toelettatura, pensioni, mobility dog, cibo bio.
Il pet è un figlio = spesa non razionalizzata.
Boom post-COVID: +30% adozioni, +50% spesa media.
4) Educazione e doposcuola (STEM, lingue, soft skills)
Scuola pubblica in crisi → le famiglie spendono per integrare.
Robotica, inglese, public speaking, coding per bambini.
Piattaforme locali + micro-sedi fisiche = mix vincente.
5) Servizi per aziende (B2B)
Consulenza su export, digitalizzazione, bandi PNRR, privacy, ESG.
Ancora tanta ignoranza digitale e bisogno di intermediari agili.
Tantissima ignoranza su branding, marketing e comunicazione
Margini alti, clienti fidelizzabili.
6) Produzione artigianale verticale + e-commerce
Piccoli brand che saltano la distribuzione e vendono direttamente:
es. cosmesi naturale, integratori, oggettistica personalizzata, accessori moda.
Funziona solo con forte storytelling e community.
7) Logistica urbana e micrologistica (ultimo miglio)
Tutti comprano online → serve chi consegna bene, in fretta e con servizi accessori.
Spazio per startup locali su food, farmaci, spesa, vino.
Cresce il settore “dark store” + pick-up point.
8) Manutenzione e ristrutturazioni (anche piccole)
Se ben organizzato, il piccolo artigiano guadagna più di un manager.
Settore sottodimensionato rispetto alla domanda.
Chi è affidabile e trasparente fa il pieno di clienti.
9) Servizi legati all’efficienza energetica
Fotovoltaico, isolamento, pompe di calore, caldaie intelligenti, comunità energetiche.
Spinta UE e incentivi permanenti → domanda stabile.
Funziona se integrato con progettazione e pratiche.
10) Creazione contenuti + branding per PMI
Le piccole imprese capiscono che devono “esserci” online, ma non sanno come.
Social media manager, fotografo, copywriter, SEO specialist = figure richieste.
Anche in provincia: local content is king.
Bonus: settori “ibridi” e futuri
Agricoltura verticale o di precisione (idroponica urbana, serre intelligenti)
Cybersecurity per PMI
Digitalizzazione enti locali (fondi in arrivo)
Servizi su misura per disabili o famiglie con bisogni speciali
Microscuole private (con educatori certificati, anche ibridi online/offline)