La stanza dei bottoni

Nel 1962, Pietro Nenni (PSI) ha creato l’espressione “stanza dei bottoni”, una immaginifica metafora per illustrare un desiderio, durato 70 anni, di poter entrare nelle stanze ministeriali (e dintorni) dove immaginava, chissà quali magheggi si facessero, ovviamente ai danni dei cittadini, e per ingrassare la Vacca Bianca e di suoi mini alleati.

Ovviamente, una volta entrati nelle stanza dei bottoni, i socialisti avrebbero rivoltato tutto come un calzino. Come è andata, con il debito pubblico partito a razzo, lo sappiamo tutti.

Finita l’avventura socialista della stanza dei bottoni, sono arrivati tutti gli altri, tutti con la stessa voglia di mettere mano a leve e pulsanti, per aprire la mistery-box statale come “un scatoletta di tonno”, come si espresse un altro di quelli che ci ha voluto provare.

Oggi, ne abbiamo altri, anche loro baldanzosamente arrivati al mitico traguardo di mettere mano ai famosi bottoni.

Ma, manovrate tutte le leve, schiacciati tutti i pulsanti, e soprattutto visto il quadro (della disperazione), pare che anche loro debbano prendere atto che, come diceva un capocomico dell’avanspettacolo, “bambole, non c’è una lira”, e quindi bisogna tassare, tassare, e tassare, i soliti, ovviamente.

La glorificazione delle guerre

Quando vi fanno studiare la storia, gli insegnanti parlano di capi, luoghi, precursori e conseguenze, ma nessun insegnante e nessun libro (non per specialisti) informa su quanti morti sono costate battaglie e guerre, per non parlare dei mutilati, dei resi schiavi, e degli stupri.

Le guerre puniche, durate 118 anni, fra Cartagine e Roma per la supremazia nel Mediterraneo, fecero 2 milioni di morti, un numero enorme per le dimensioni delle popolazioni dell’epoca.

Le guerre dei romani contro gli ebrei, durate 70 anni per l’asservimento della Giudea all’impero romano, fecero 2 milioni di morti e provocarono la diaspora degli ebrei nel resto del mondo.

La Reconquista, l’invasione degli islamici della penisola iberica e le guerre dei re iberici per riconquistarla, durate 781 anni, fecero 7 milioni di morti.

Le guerre nel Mediterraneo, fra stati europei e gli ottomani, durate 100 anni, fecero 1m di morti.

Le guerre del Vietnam del Nord contro il Vietnam del sud, durate 20 anni, hanno fatto 4,3 milioni di morti.

L’invasione russa dell’Afghanistan, 2m di morti in 10 anni.

La guerra fra Iran e Iraq, 1,5m in 8 anni.

Ecco, se a scuola di parlasse di morti, di mutilati, di stupri, di saccheggi e di distruzione, forse la gente potrebbe essere educata alla pace, e scannarsi un po’ di meno di quanto ha fatto per secoli, e sta facendo ancora. 

Perchè i cattivi vincono (quasi) sempre

Perchè i cattivi vincono (quasi) sempre?

Perchè, come dice FG: “stupido è chi lo stupido fa”

Da tempo immemore, il potere, quasi sempre fatto di cattivi, ha assoldato “artisti” per raccontare menzogne sulle loro poco onorevoli gesta.

Basta leggere criticamente l’Iliade, tanto per cominciare, o la Bibbia.

E la gente, anche quella intelligente, s’ammocca il raccontino, e diventa stupida, in modo che i cattivi possano (quasi) sempre vincere.

Se la gente non abboccasse all’amo condito con libri e film come esca, goloso pastone preparato da solerti “intellettuali” prezzolati, forse la gente prenderebbe una mazza ed i cattivi finalmente perderebbero, proprio come nei film e nei libri.

Purtroppo, “stupido è chi lo stupido fa”.

Verità (non) vo’ cercando

Perché la gente ama le bufale?


Il paradosso della libertà d’espressione è che un principio nato per diffondere la verità, si è trasformato nel diritto a dire falsità.

Ecco, la gente dovrebbe cominciare a mettere come primo punto della sua agenda che tutto può essere falsificato, manipolato, e che tutto viene sovente falsificato e manipolato.

Che è un tema che ho sviluppato in un romanzo, “Il sale sulla coda”, dove tutti vengono manipolati perchè vogliono credere a cose (palesemente false), che però – auto-montate dal loro raziocinio fallace, in una costruzione per loro reale o realistica – finiscono per fare gli interessi del manipolatore, anzi di una manipolatrice.

Quanto c’è di vero nei bilanci delle aziende, nei conti degli stati, nelle azioni politche, nelle operazioni militari, nelle corna degli artisti, nei risultati sportivi, in quello che mangiate?

Nessuno può dirlo, perché tutto è manipolabile, e sicuramente molto è manipolato. Soprattutto quando sono in ballo i denari, spesso quando sono in ballo i vostri denari, che servono alla reale crapula dei ricchi.

Ma diciamoci la verità. Ma voi la volete veramente la verità?

O pur sapendo che è tutto falsificabile, vi fa comodo credere alle narrazioni e alle favole?

E perché vi fa comodo? Perchè sapere la verità, farebbe crollare tutto il vostro mondo di certezze, comprese quelle personali, lavorative, familiari e genitoriali.

Insomma, aveva ragione Caterina Caselli: la verità vi fa male, lo so.

Per cui, molto spesso, la Verità, che dovrebbe essere nuda, si deve ammantare di un qualche velo, in modo che il saggio riesca a intravederne la bellezza.

C’era una volta il tramviere

Ne mancano migliaia, in Italia ed in Europa

A Milano mancano 300 tramvieri. Ma non è la sola.

Mestiere pagato una miseria,che non vuole fare più nessuno. E in Italia, ne mancano 10mila

Stanno cercando di reclutare stranieri, ma la lingua è un problema: come fai a litigare in swahili con il teppista locale, o con il manager che ostacola il mezzo in doppia fila mentre va a scommettere, per non parlare della sciura in SUVvone che deve accompagnare I figli in classe?

I sindacati nazionali hanno chiesto un aumento del 18% (perché non 20?), ma le aziende tranviarie piangono miseria,anche se il 60% dei costi glieli paga lo Stato, facendo debiti con la pala.

Tragicomico scenario di un paese che vive al di sopra delle proprie possibilità