La caduta continua della pubblicità sulla carta stampata, causata in parte dalla crisi economica, ma sopratutto dal dirottamento degli investimenti verso internet, sta facendo andare in fibrillazione i padroni dei giornali, non tanto perchè temono i bilanci in rosso, quello non è un problema, alla fine sistemano tutto con i finanziamenti pubblici e con i soldi delle banche, che ai giornali non li fanno mai mancare, perchè è buona regola tenersi la stampa amica, come se si fa con un cane rabbioso cui si da un osso per tenerlo a cuccia.
Ed è proprio questa la paura degli editori e di quei loro maggiordomi che sono i direttori dei giornali: se la pubblicità lascia la stampa vuol dire che anche il pubblico la sta abbandonando e quindi il potere di ricatto della “libera” informazione non funziona più, non è più possibile aprire e chiudere il rubinetto delle notizie, non è si è più in grado di fare telefonate all’orecchio giusto per informare che la foto compromettente non sarà pubblicata…..a buon rendere.
Internet cambia il gioco, il pallino è in mano al pubblico e i giornali non saranno nemmeno utilizzabili nè come carta da cesso, nè come sottoparato e neppure per incartare il pesce.