Non c’è successo nel passato

Nonostante la grancassa pubblicitaria, il cinema italiano ha vinto il resto di niente al Festival di Venezia.

Perchè?

Perchè a una giuria di intellettuali internazionali non può interessare un film come Baaria di quel furbetto di Tornatore, che opportunisticamente ferma la sua storia agli anni ottanta, guarda caso per non parlare della genesi della putrescente situazione politica, economica e sociale odierna.

E un gruppo di cineasti abituati a confrontarsi come Michael Moore sulle origini della crisi economica “attuale” non possono entusiasmarsi per il film dell’altro furbetto Michele Placido che fa il santino del 68, un periodo drammatico per chi ne subì terribili conseguenze, ma assolutamente irrilevante allora e insignificante oggi dal punto di vista storico.

Insomma, il cinema italico, come la letteratura, continua a guardare all’intimistico, di cui è epigona la lagnosa Margherita Buy diretta dalla Comencini, o al passato storico, segno evidente che non ci si vuole confrontare con il presente.

Perchè? Perchè il presente di questo paese è così squallido che se ne ha vergona e perciò lo si nasconde come un appestato i suoi bubboni puteolenti.

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