Perché l’Italia non puó cambiare…

IMG-20151212-00275.. neppure sotto un feroce dittatore.

Per quale ragione l’azienda tramviaria ci tiene a informare il mondo che da quel punto, e solo da quel punto della stazione inizia la sua competenza?

Forse per stabilire che se uno si fa male oltre il confine deve fare causa ai ferrovieri e non ai tramvieri?

O per informare gli addetti alle pulizie che non devono raccogliere una cartaccia al lá della sottile linea grigia dove inizia la competenza ferroviaria?

Oppure è un monito per gli addetti alla sicurezza, in anfibi e basco da assaltatore, che il senza biglietto che scappa nell’altra stazione è ormai in salvo come Melanie Griffith in “Vite sospese” quando Michael Douglas, con 4 pallottole in corpo, la scarica oltre il confine svizzero-tedesco?

M’immagino quante riunioni sono state fatte per decidere dove mettere il cartello, e gli avvocati che hanno dovuto studiare sentenze di cassazione, leggi nazionali, regionali e comunali, nonchè i regolamenti interni e quelli dell’azienda confinante per stabilire se andava messo, come andava messo, dove esporlo e cosa scrivere.

E ovviamente le gare di appalto, l’apertura delle buste, gli eventuali ricorsi al TAR e finalmente il collaudo finale che permette al pintore d’insegne di riscuotere la giusta mercede.

Chi si meraviglia di milioni di processi arretrati, e pensa che siano solo feroci liti fa condómini e non anche cause di competenza territoriale, non si rende conto che questo deriva dal bisogno atavico degli italici di essere certi di tutto, il che porta a una iper-legislazione e a una iper-regolamentazione che fa la felicità di chi utilizza la legge, la leggina e la sentenza per intrugliare le acque a suo uso e consumo, PA compresa.

Purtroppo, neppure un Deng Xiaoping potrebbe cambiare questa situazione, anche perché fa comodo a tutti gli italici avere un’arma da utilizzare per ritardare un pagamento o negare un diritto.

Ne soffrono solo quelli che se ne vanno, quelli che cercano altrove un posto con meno leggi e un po’ più di giustizia.

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