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Quelli che l’imu
A me sta cosa che basta abolire l’imu per far ripartire l’economia, più che grandi dibattiti filosofici ed ideologici fa venire in mente un verso di Jannacci:”Quelli che con una bella dormita passa tutto, anche il cancro, o yeahhh.”
Faide, scarpe e commercio elettronico
Roberto Liscia di Netcomm spesso si chiede perché, in un paese che fa le scarpe a tutto il mondo, (nel senso che le produce per tutto il mondo), non si riesca ad avere una struttura nazionale di commercio elettronico dedicata alle scarpe, e che a vendere la scarpe online siano Zalando, azienda tedesca, Spartoo, che sta a Grenoble o Sarenza che se ne sta a Parigi.
Certo che è molto strano ad un occhio superficiale, ma poi basta andare in quei distretti monotematici, dove si fanno solo scarpe, solo rubinetti, sedie, mattonelle e parmigiano e ci si accorge subito del perché: basta sentire cosa dicono i “compaesani” del paesano, diventato ricco e famoso, basta vedere i loro sguardi colmi d’odio quando vedono passare la BMW del paesano di successo.
Oddio, le loro frasi non sono d’invidia palese, tutt’al più carognate a mezza bocca del tipo ” se non era amico di quello“, “è uno che non paga“, “il figlio è cocainomane“, insomma il classico taglia e cuci di un paesone italico arricchito, dove di fare sistema non se ne parla proprio.
Ognuno con la sua fabbrichetta di tacchi o di tomaie che si sente imprenditore capace, ma anche sfortunato pitocco cui non è capitata la botta di sedere del paesano che passa in elicottero, che vola in borsa e che sta sempre sui giornali.
Ora, con queste basi da faida feudale, dove il collega imprenditore è più un nemico della contrada avversa, quella che ha scippato (con l’imbroglio, ovviamente) il Palio dell’anno scorso, com’è pensabile che questi, che stanno ancora all’epoca delle crociate, possano mettere insieme forze e denari per organizzare un commercio elettronico quando sono così intenti (e contenti) di azzuffarsi da non accorgersi che i cinesi gli stanno fregando il lavoro in casa?
MaSeM, la mia ‘prima’ volta
gatti

I gatti non sono animali domestici.
Stanno con noi solo perché li teniamo chiusi in casa.
Se potessero se ne andrebbero in giro.
A che fare?
Esplorare, cacciare, riposare.
L’IBM sta costruendo una macchina che ha l’intelligenza di un gatto e fará quello che fa un gatto: esplorare milioni di dati e dare risposte.
Un gatto non vuole molto.
A un gatto non servono palazzi, gli basta un angolo di una casetta piccola, un po’ di cibo, qualche carezza, e poi qualcuno cui dormire addosso, in grembo.
Qualcuno che lui si sceglie come persona da adorare.
Sopratutto qualcuno che non voglia ammaestrarlo, scimunirlo, che non voglia mettergli un guinzaglio, una campanella, un collarino, fosse pure di diamanti, smeraldi e zaffìri.
Lui vuole trotterellare ai bordi delle strade e fermarsi a guardare qualcosa d’insolito solo per lui.
Un gatto sarebbe un grande fotografo: sa cogliere l’attimo, la farfalla che lascia il fiore, il soffione che rotea nell’aria, una piuma d’uccello che cade da un nido.
Il gatto è la libertà del curioso.
Ha le doti dei grandi esploratori e quelle dei condottieri, lui non ama la guerra ma non si sottrae allo scontro.
Il suo corpo muscoloso e flessibile è sempre pronto per la lotta anche quando sonnecchiando la sua coda batte il ritmo del vigilante.
La natura gli ha dato tutto: forza, coraggio, curiositá, intelligenza, indipendenza e passione.
E a noi ha dato l’ambizione di potergli somigliare.
Forse per questo dare del “gatto” non è un insulto, mentre dare del cane, cagna, canaglia, bastardo, esiste in tante lingue.
“Bitch” in inglese è dare della puttana di basso conio.
E “son of a bitch“, il famoso SOB, definisce il peggiore degi uomini: il parto della peggiore delle donne.
Perché alle persone serie non piacciono i guaiti canini di chi pietisce e le moine delle puttane.
Gli uomini veri amano uomini coraggiosi e donne combattive.
I gatti sono la prova che l’amore vero esiste.
Li amiamo senza volere da loro niente in cambio.
Niente, solo che esistano.
Per regalarci la loro bellezza regale.
La loro indipendenza imperiale.
La maestosità del loro incedere.
E quel ron-rom misterioso delle loro fusa.
Leggero e dolce come il respiro della persona amata.
Addormentata, vicino a te, meravigliato che possa esistere tanto amore.


