Pianto greco

Capre cashmere
Capre cashmere

Anche Loro Piana è andato agli stranieri. A quelli di LVMH per una somma abbastanza ridicola: solo 2 miliardi di euro.

E allora? Oggi servono soldi e management per competere, e non c’è posto per tutti. Sopratutto ne servono per presidiare tutti i mercati interessanti.

D’altra parte è avvenuto lo stesso in altri settori dove di soldi ne servono tanti: nell’aviazione, dove i competitor sono solo due, in pratica, (Airbus e Boeing), nel farmaceutico, dove i grandi player sono meno di dieci, e come avverrà in ogni settore dove la presenza è globale, dove servono grandi capitali per ricerca, design, innovazione, comunicazione e pubblicità.

E in questo le nostre aziende, anche se con grandi prodotti, non hanno nessuna possibilità di emergere: troppo piccole, poco capitalizzate, dominate da un padrone o da una famiglia, senza manager, senza ricambio generazionale, insomma con tutti i parametri di base sbagliati per poter sopravvivere nel nuovo scenario.

L’Italia si avvia a un declino inesorabile, con una sola possibilità residuale: essere incubatore di nuove aziende che poi dovranno essere cedute visto che non formiamo manager capaci di sostenere una sfida, ma al massimo buoni esecutori, e non avremo mai una struttura finanziaria che possa pompare capitale di rischio per far crescere le aziende alle dimensioni adeguate.

Perciò il pianto greco sulle aziende andate allo straniero è inutile come piangere sul latte versato e sulla verginità perduta.

6 pensieri riguardo “Pianto greco

  1. Questa situazione è frutto di tanti errori commessi nel passato, sia dalla classe politica che da quella imprenditoriale. A questo punto dobbiamo smettere di avere una visione nazionale (quando c’è! e non sempre c’è) e puntare alla nazione Europa: i competitori che abbiamo nel mondo, dal momento che la sfida ora è globale, mette in difficoltà anche le imprese di altre nazioni europee e, in alcuni casi, gli asiatici mettono in difficoltà anche gli USA. Perciò avanti con l’Europa perchè ci conviene, se non per motivi ideali o romantici e costruiamo un’Europa che abbia una visione strategica del futuro, con regole adeguate a sostenere la sfida.

    1. Io non credo che ci sia posto per la nostra classe dirigente in Europa, e lo dico a ragion veduta avendo lavorato in aziende inglesi e francesi dove per molti italiani il posto concesso é di meri esecutori.

      E la ragione é una diffusa poca conoscenza di quello che accade o che é accaduto oltre le Alpi, una scarsissima abitudine a leggere e ad informarsi, il disdegno e il ridicolizzare tecniche di management efficaci e persino le scienze esatte come la statistica.

      Per cui gli stranieri, quando trovano un collega italiano che conosce la storia e la cultura francese e dei britannici conosce molto di più di quello che orecchia da turista, vedi gente che si meraviglia e magari se ne esce con un complimento del tipo “lei non sembra italiano”.

      Il nostro problema é una grande mancanza di fondamentali, una certa spocchia che galleggia sul vuoto e l’idea per molti manager di avere un “posto” e non un lavoro, cosa che in tempo di crisi evidenzia le deficienze per l’incapacitá di capire che cosa accade e come venirne fuori.

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