Andando a Sud

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Sto leggendo un libro, Going South, che dimostra come il Regno Unito di Gran Bretagna avrà, nel 2014, un’economia da terzo mondo. Appunto, come quella dei paesi del sud del pianeta, anche se l’espressione going south, nel gergo manageriale, significa andare male, perdere quote di mercato, bilanci in rosso.

Un libro di 360 pagine che spiega come la signora Thatcher e i suoi successori, (di entrambi gli schieramenti), abbiamo distrutto la manifattura britannica per favorire la finanza, quella che ha poi graziosamente ricambiato con una bella bolla finanziaria, che ha fatto lievitare solo gli stipendi di banchieri e dirigenti bancari, e costretto i governi a salvare le banche mentre 70 miliardi di sterline da evasione fiscale prendevano la via di paradisi fiscali anch’essi al sud: Antille, Cipro, Cayman, ma pure del Lussemburgo e della solita Svizzera.

Intanto, fuori della scintillante Londra, il paese perdeva gran parte delle aziende manifatturiere, sia per mancanza d’investimenti (dirottati sulla finanza e sugli immobili) sia per il drenaggio da parte delle banche di tutti i laureati brillanti allettati da stipendi di favola.  Un fenomeno che ha inciso su una struttura produttiva con poca automazione, lavoratori poco preparati e pochi addetti alla ricerca scientifica. Tutto questo nonostante il flusso di denaro derivante dal petrolio del Mare del Nord (oggi in esaurimento), che non è stato utilizzato per un’azione sociale e di welfare, come ha invece fatto la Norvegia.

Ora, tenuto conto di come sta il nostro paese, qualcuno potrebbe pensare che siamo anche noi in una situazione simile.  Sembrerebbe, ma non lo è, perché è vero che in Italia non c’è un mercato di capitali per finanziare le imprese produttive, è anche vero che l’enorme risparmio italico è congelato per oltre metà in immobili, ma è anche vero che un’altra metà è ricchezza finanziaria e che l’Italia ha ancora una diffusa manifattura che ci fa di noi ancora un grande paese esportatore e con aziende leader mondiali di prodotto.

Accanto a questi dati in chiaroscuro c’è peró una massa consistente di aziende (e loro dipendenti) che non hanno possibilitá di stare sul mercato, ed è con questa brutale realtá che bisogna fare i conti.

E non sarà certo la promessa di Monti di restituire 40 miliardi alle imprese che fornirà liquidità al sistema:

–  perché molte imprese dovranno utilizzare quei soldi per sanare debiti con banche, fisco e INPS e magari pure con qualche strozzino;

– perché, se rimane qualche spicciolo, in cosa dovrebbero investire queste aziende fuori mercato?

Non è perció una situazione che puó risolvere il singolo ma servirebbe un’azione politica.  Ma, come tutti vediamo, la politica è alla commedia dell’arte, con guitti, pazzoidi e vecchi col catetere che poco capiscono di cosa accade fuori del Palazzo e delle TV. Nel mondo reale.

3 pensieri riguardo “Andando a Sud

  1. Morale, nonostante un’industria manifatturiera più florida, faremo la stessa fine dell’Inghilterra e degli USA: un’economia assistita? Oppure ancora peggio, per l’ottusità dei ‘vecchi col catetere’ e una classe politica del tutto incapace di affrontare una situazione del genere?

  2. Quando ci paragoniamo ad “altri stati” mi distraggono i nostri politici paragonati agli “altri”, mi distraggono i nostri “sistemi” paragonati a quelli degli “altri” e solo per questo non mi sembra tutto ancora più nero

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